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In questo lavoro l'autore si propone d'indagare la lingua di Emilio Cecchi attraverso alcuni scritti che toccano tre ambiti culturali: la critica letteraria, la letteratura di viaggio e l'epistolografia. Ricadono nel primo ambito un lungo saggio su Pascoli, un libro sui grandi romantici inglesi e alcuni articoli di letteratura italiana contemporanea apparsi su vari quotidiani. Al secondo due libri che raccolgono riflessioni e memorie legate ai lunghi soggiorni dell'autore negli Stati Uniti e in Messico: del 1932 è 'Messico'; del 1939 è 'America amara'. Nel terzo ambito rientrano i carteggi con Mario Praz e Gianfranco Contini. Si tratta di scritti eterogenei da cui emerge con forza la padronanza del mezzo linguistico che privilegia gli stilemi della prosa d'arte, ma che sa anche mutare di costume attraverso una tastiera espressiva estesa fino al fiorentino vivo e ai meccanismi tipici della comunicazione dialogica.